L’antico pozzo del Collegio ha aperto ai visitatori
Ha aperto il 22 ottobre 2025 il pozzo del 1710: da ora cittadini e visitatori potranno scoprire un punto d’interesse storico del palazzo del Collegio Raffaello e della città, visitabile liberamente e dotato di un pannello bilingue in un piccolo locale che affaccia sul cortile. L’inaugurazione si è tenuta alla presenza del sindaco, del CdA del Legato Albani e del presidente degli speleologi urbinati.
Ecco il testo del pannello inerente il pozzo.
Il pozzo principale del palazzo, massiccio e solido, è uno tra i più imponenti della città, tra quelli non collocati all’aperto. Non ci sono dubbi su quando venne costruito: su lato visibile al pubblico vi è incisa la data in numeri romani: MDCCX, ovvero 1710. Il pozzo è uno degli elementi originali del palazzo, progettato e concepito con l’erezione dell’edificio. Come accaduto alla grande cisterna sotterranea di questo palazzo e come anche è capitato alla maggioranza dei pozzi di Urbino, quando è arrivata in città l’acqua potabile tramite l’acquedotto, è stato abbandonato per inutilizzo. Eppure dal 1710 fino agli inizi del Novecento fu frequentatissimo: chi aveva necessità di acqua pulita, doveva passare da qui. Da questo pozzo si attingeva acqua per le cucine del collegio, per lavarsi e per bere. L’importanza del pozzo è testimoniata da una mappa di metà Ottocento in cui, pur non essendo disegnato alcun arredo fisso nei vari piani dell’edificio, questo pozzo è presente, molto ben riconoscibile per via della sua forma esagonale. Il pozzo ha la cornice superiore in pietra bianca e presenta dei segni di usura delle corde e catene usate per issare i secchi; aveva un’apertura anche nel piano seminterrato (dove vi erano le cucine), in modo da poter attingere l’acqua senza dover salire e scendere con secchi o orci. A fine Ottocento fu installata una pompa per prelevare più agevolmente l’acqua. Da alcuni anni infine è attiva una nuova pompa elettrica che consente di usare l’acqua per innaffiare le piante del cortile.